(Morbegno, 17 ottobre 1913 — Morbegno, 11 luglio 2010)
dall'assistenza sociale al giornalismo, dalla poesia alla narrativa, dalla promozione culturale alla presidenza di un'importante associazione di scrittori.
poetessa, giornalista e promotrice culturale, con un'attenzione particolare alla connessione con la natura e l'ambiente.
La maggior parte dei lettori di oggi non ha mai sentito nominare Gisella Passarelli. Pochissimi possono vantarsi di aver letto qualche suo lavoro, anche perché la maggior parte di questi è ormai fuori catalogo o di difficile reperimento. Inoltre, i suoi ultimi interventi sui quotidiani e sulle riviste nazionali risalgono a decine di anni fa.
Gisella Passarelli è morta nel 2010. Aveva quasi 97 anni.
Ha vissuto a lungo e ha scritto molto: poesie, romanzi, racconti e articoli sull'arte e, per lavoro, articoli su rubriche di assistentato sociale. Nella sua vita lavorativa, infatti, era assistente sociale; ma nella sua vita artistica lei si è sempre considerata innanzitutto una poetessa, poi scrittrice e giornalista. È anche stata al centro della cultura italiana per molti anni, ricoprendo diverse cariche, da consigliere fino a presidente, dell'ONAS (Ordine Nazionale Autori Scrittori) e organizzando o presiedendo numerosi concorsi letterari.
Durante la sua lunga vita, Gisella ha scritto numerose opere sia in prosa, sia in poesia, tra le quali citiamo: il poema epico-pastorale dedicato a Bona Lombarda, eroina valtellinese del ’400; Valle, mia Valle (ode alla Valtellina) e Tre poesie di Gisella musicate dal Maestro Irlando Danieli, con il quale la poetessa ha instaurato un sincero rapporto di amicizia e di collaborazione; la trilogia poetica pubblicata da Guanda (Sette giorni d'eternità, 1961; In punta di piedi nell'universo, 1963; I nostri immensi occhi, 1967); il romanzo Il pianoforte di Beatrice (Edizioni del Leone, 1996), che vede ancora la collaborazione con il Maestro Irlando Danieli, in qualità di consulente; e la sua ultima silloge Le filigrane dello spirito (Edizioni del Leone, 1998).
Gisella Passarelli, giornalista, scrittrice e poetessa italiana, è nata a Morbegno (Sondrio) nel 1913 e, nella stessa Morbegno, è morta l'11 luglio del 2010.
Ancor giovane si è trasferita a Milano per completare i suoi studi che le hanno permesso di raggiungere la qualifica di Assistente sociale. Prima in fabbrica, poi anche sulle pagine stampate, dalla sua professione, che le ha dato l'opportunità di vivere al fianco di persone talvolta disagiate, ha tratto la sensibilità, che in certi momenti si è tramutata in indignazione, per i mali che affliggono la nostra società, ascoltando i più deboli, partecipando alle loro esperienze (tristi o felici che fossero) e trasformando, anche in quelle occasionali fasi di disamoramento nei confronti dell'umanità, le sue inquietudini e ciò che l'appassionava in poesie o in racconti.
Sulle testate nazionali, ha fatto il suo esordio collaborando con la rivista mensile Amica, per la quale ha curato la prima rubrica di assistentato sociale ospitata da un periodico italiano. In seguito ha prestato la sua collaborazione anche a giornali quali La Prealpina, Il Giorno, Il Tempo e il Corriere della Sera.
Ha svolto la sua attività prevalentemente a Milano, dove ha ottenuto premi giornalistici e riconoscimenti poetici.
Gli ultimi anni della sua vita ha preferito trascorrerli nella sua Morbegno, vivendo dapprima nella casa di famiglia e, in seguito, nella Casa di Riposo "Ambrosetti-Paravicini".
La Virginio Cremona Editore ha pubblicato nel 2020, nel decimo anniversario della morte, la raccolta commemorativa Il giro del mondo in 80 poesie, una mappa del mondo, di genti e di luoghi, tratteggiato dai versi di Gisella Passarelli. Nel 2021 l’ha ricordata riservandole qualche pagina e la citazione di sei tra le sue poesie più note, in Poetica Morbegno, una piccola antologia dedicata ai Poeti morbegnesi. Nel 2022 la stessa casa editrice ha pubblicato una nuova edizione del romanzo Il pianoforte di Beatrice.
Gisella partecipa alla seconda edizione del premio, ottenendo una medaglia di bronzo.
Vince il secondo premio, medaglia d’oro e lauro d’onore, con la poesia Croce ignuda.
Conduce il programma Il taccuino dell'assistente sociale della durata di 5 minuti, in onda sul canale Nazionale (l'attuale Radio1) della RAI.
La rivista femminile Amica le assegna una collaborazione fissa con una rubrica di un’intera pagina, intitolata L’assistente sociale.
Inizia la collaborazione con il Corriere della Sera, sia con articoli di stampo sociale in una rubrica intitolata Il Taccuino dell'Assistente Sociale, sia con articoli di argomento culturale — in particolare, su recensioni di libri, di mostre e di concerti —, pubblicati nelle pagine dedicate alla Cultura.
Viene eletta nel consiglio direttivo dell'associazione.
Ri-eletta nel consiglio direttivo, viene incaricata di tenere i rapporti con la stampa e pubbliche relazioni.
Nelle nuova elezione del consiglio direttivo, Gisella Passarelli è uno dei due vice-presidenti.
L'amministrazione comunale di Morbegno, il 5 giugno 1987, organizza una serata in suo onore, intitolata «Io E La Mia Terra In Poesia», nella Biblioteca “Ezio Vanoni”, per parlare della propria opera, del proprio itinerario spirituale e creativo, dei momenti significativi della sua vita e del legame profondo con la sua terra d’origine.
Il 6 giugno 1987 la prima esecuzione dell'"inno" Valle mia valle (Ode alla Valtellina) composta dal Maestro Irlando Danieli su parole di Gisella Passarelli ed eseguita dalla Corale «Marco Enrico Bossi» diretta dal Maestro Mario Passerini, a Morbegno, nella Chiesa di Sant’Antonio Abate.
Viene eletta presidente dell'associazione.
A Rho (MI), presso l'Auditorium, è stata organizzata una serata in suo onore, durante la quale le è stato assegnato il riconoscimento Donna '96 per «aver diffuso la venezianità con la sua opera culturale e neoumanistica, espressa in varie sedi, anche come presidente dell'Ordine Nazionale Autori e Scrittori di Milano»
Gisella Passarelli torna nella sua natìa Morbegno: dapprima nell'abitazione di famiglia, in Via Ospital Vecchio, in pieno centro storico, e poi trasferendosi, il 2 febbraio 2002, in qualità di ospite, nella locale Casa di Riposo, da dove continuò a partecipare alla vita culturale della città.
L'11 luglio 2010 Gisella Passarelli muore nella Casa di Riposo“Ambrosetti-Paravicini”.
La Fondazione“Ambrosetti-Paravicini” e il Circolo Culturale Filatelico Numismatico di Morbegno (oggi èValtellina), con il contributo del Maestro Irlando Danieli, organizzano la mostra “L’impegno delle parole”, per celebrare il centenario della nascita di Gisella Passarelli.
In occasione della Giornata Mondiale della Poesia (Sabato 21 marzo 2015) su iniziativa dell'Amministrazione Comunale di Morbegno, della Pro Loco Morbegno e del Circolo Culturale Filatelico Numismatico di Morbegno viene collocata una targa commemorativa all'ingresso dell'edificio dove nacque e visse.
Commemorazione che è proseguita con l'evento Omaggio a Gisella, che si è tenuto nella Sala Boffi del Chiostro di Sant'Antonio: una serata di letture, interventi di chi l'ha conosciuta, e l'inaugurazione di una mostra foto-bibliografica.
Il 17 ottobre si è tenuto all’Auditorium di Morbegno il Concerto Valle mia Valle (Ode alla Valtellina), tributo alla poetessa morbegnese Gisella Passarelli. L'evento che ha visto un connubio artistico di Poesia, Musica e Canto, è nato sotto il patrocinio del Comune di Morbegno e organizzato dalla Società Filarmonica di Morbegno, dalla Corale M. E. Bossi e dal Coro Polifonico “A. Lamotta”, con la collaborazione del Circolo Culturale Filatelico Numismatico Morbegnese e la partecipazione del Piccolo Teatro delle Valli.
L'atelier del libro
(Milano, 1982)
Dizionari, repertori e antologie
che includono notizie sull’autrice o una selezione delle sue opere
Debresse
(Paris, 1953)
ed. Banca Popolare di Sondrio
(Sondrio, 1954)
Pro Grigioni Italiano
(Poschiavo, 1968)
Baldini & Castoldi
(Milano, 1995)
Fondazione "Ambrosetti-Paravicini"
(Morbegno, 2013)
Virginio Cremona Editore
(Milano, 2021)